La direttiva “Case Green” punta a ridurre le emissioni inquinanti derivate dagli immobili in tutti gli Stati della UE: Idea propone una guida sintetica per conoscere le novità e iniziare ad adeguarsi in vista dei cambiamenti futuri.

Aumentare l’efficienza energetica degli edifici e limitare i consumi, riducendo progressivamente le emissioni di CO2 che derivano dagli immobili europei per raggiungere la totale decarbonizzazione entro il 2050: questi sono gli ambiziosi obiettivi della direttiva UE EPDB (Energy Performance of Building Directive), ribattezzata “Case Green” e approvata lo scorso 8 maggio 2024.

In base a quanto deciso dall’Unione Europea, infatti, tutti gli Stati membri dovranno recepire la nuova delibera entro la prima metà del 2026, attivando misure adeguate a favorire la riqualificazione del patrimonio edilizio in modo tale da renderlo gradualmente a emissioni zero.

Ma cosa stabilisce nel dettaglio la direttiva? Cosa ci aspetta nei prossimi anni? Le domande a cui rispondere sono tante: Idea Biella propone una panoramica delle principali novità in arrivo.

Cosa prevede la direttiva UE Case Green

Entrate in vigore il 28 maggio 2024 dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, le nuove regole messe nero su bianco nella direttiva “Case Green” prevedono diverse misure progressive volte a efficientare il patrimonio immobiliare e basate su soglie massime di prestazione energetica:

  • ridurre il consumo energetico degli edifici residenziali inquinanti del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035;
  • limitare il consumo energetico degli immobili non residenziali del 16% entro il 2030 e del 26% entro il 2033;
  • il 55% della riduzione dei consumi si dovrà ottenere con la ristrutturazione degli edifici maggiormente energivori;
  • gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno prevedere zero emissioni dal 2028, mentre per gli edifici privati la data slitta al 2023. Entro il 2050, come anticipato sopra, l’intero patrimonio edilizio di ciascun Paese della UE dovrà essere a emissioni zero;
  • a partire dal 2040 non si potranno installare caldaie alimentate con combustibili fossili, cancellando gli incentivi per gli impianti tradizionali dal 2025 e mantenendo solo le agevolazioni per le caldaie ibride (pompa di calore più impianto a gas);
  • gli impianti fotovoltaici dovranno essere installati obbligatoriamente negli edifici pubblici e commerciali sopra i 250 metri quadri a partire dal 2026.
Casa impianto solare e sostenibilità
Casa impianto solare e sostenibilità

Case Green in Italia: come adeguarsi?

Come ciascuno dei Paesi membri dell’Unione Europea, anche l’Italia è chiamata a recepire la direttiva fissando requisiti minimi di prestazione energetica tenendo conto della fattibilità tecnica ed economica, stabilendo quindi strategie, misure finanziarie e interventi ad hoc.

Sebbene il territorio nazionale si caratterizzi per un’elevata percentuale di immobili con più di 70 anni, riuscire a mettere in atto misure per rendere i fabbricati maggiormente efficienti può generare vantaggi per l’ambiente e per la spesa delle famiglie. 

Stando alle stime ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) riportate nel “Rapporto sulla Certificazione Energetica degli Edifici 2024”, inoltre, la percentuale italiana degli edifici tuttora inefficienti sul piano energetico non si discosta da quella europea, pari al 75%. Gran parte di questi immobili, inoltre, sarà ancora in piedi nel 2050.

Gli interventi programmati in futuro in linea con la direttiva UE, quindi, potrebbero coinvolgere non solo la predisposizione di pannelli solari come fonte energetica rinnovabile ma anche la sostituzione delle caldaie alimentate a gas, l’attivazione di pompe di calore, l’installazione di doppi vetri alle finestre e del cappotto termico.

Non meno importante, infine, è dotare la propria casa di elettrodomestici tecnologicamente avanzati con classe energetica C, B e A al fine di potenziare l’efficienza e ridurre la spesa. Anche ripensare gli arredi in chiave green guardando con interesse alle soluzioni di Ecodesign, inoltre, può contribuire a fare la differenza.